VINCITORI Premio Fumagalli-Cazzaniga
ASSEGNAZIONE RICONOSCIMENTO IN MEMORIA
DELLA DOTT.SSA GRAZIELLA FUMAGALLI
E MADRE ERMINIA CAZZANIGA ANNO 2014
PROFILI VINCITORI:
Marina Zanotti, 43 anni, è nata a Gorgonzola e risiede ad Imbersago (LC).
Dopo il Diploma di Maturità Classica, ha conseguito il titolo di Infermiera professionale e lavorato nell’assistenza domiciliare, in case di riposo, in comunità per malati mentali e di AIDS, in reparti ospedalieri di oncologia. Ha vissuto esperienze di volontariato in Italia e all’estero (India, Perù, Ecuador, Bolivia e Albania).Per quattro anni ha vissuto ed operato in Malawi, tramite l’Associazione “Harambee onlus” di Calcinate (BG), dove si è occupata dell’assistenza domiciliare ai malati di AIDS. Ha favorito la nascita di associazioni di volontariato che elaborano piccoli progetti di cooperazione con lo scopo di migliorare lo stato di salute e la promozione di attività, destinate a diventare fonte di reddito per gli abitanti dei villaggi di Namwera, nel distretto del Mangochi. Questi piccoli progetti però non sono sufficienti a creare un’economia di sussistenza per carenza di fondi necessari per consentire alla famiglie di mantenersi da sole, sviluppare le risorse locali e la capacità di autonomia nel lavoro. Marina continua a portare avanti questa attività grazie agli aiuti di conoscenti ed amici.
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Cristina Fumagalli, 35 anni, è nata a Merate e risiede a Calcinato (BS).
Cristina è una ragazza di Casatenovo. Dopo la scuola superiore si è avvicinata al gruppo “Operazione Mato Grosso” di Casatenovo, di cui faceva già parte il fratello e , nel suo tempo libero lavorava gratuitamente per sostenere le missioni. Dopo aver finito gli studi di Ragioneria e dopo due anni di lavoro come impiegata matura il desiderio di partire per conoscere più da vicino la realtà della missione, così parte per il Perù. Nell’agosto del 2002 rientra in Italia e si scrive all’Università in Scienze Infermieristiche. Finiti gli studi universitari, trova lavoro nell’Ospedale di Carate Brianza, ma il suo desiderio di ripartire era sempre vivo nel suo cuore. Sostenuta dal suo gruppo e dalla sua famiglia, ritorna in Perù, a Llamellin. In Perù la sanità è a pagamento per cui le popolazioni, non potendo pagare, per gravi malattie o necessità di interventi chirurgici chiedono l’elemosina. In questi luoghi, quindi, l’assistenza infermieristica domiciliare è molto importante, si ha bisogno di molti infermieri. Durante questi anni di missione Cristina ha conosciuto Marcello, anche lui in missione a Llamellin. Nel 2008 rientrano in Italia per sposarsi e dopo qualche mese ripartono per Llamellin; nascono prima Anna (tre anni e mezzo) e poi Lucia (un anno). La loro vita ed il loro lavoro di carità continua, cercando di tenere aperta la porta della loro casa per accogliere ed aiutare le persone che hanno bisogno. Non hanno uno stipendio ne un contributo per la pensione ma sono contenti della vita che hanno scelto.
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Suor Valeria Pia Binda, è nata a Barzago nel 1936.
Nel 1964 è entrata nella congregazione delle Suore Missionarie della Consolata. Dopo aver trascorso 9 anni a Torino presso la Casa Madre della Consolata, nel 1973, parte per il Kenya, trasportata dal suo desiderio di mettersi a disposizione di chi ha bisogno, di chi lotta tutti i giorni per sopravvivere, di donne e bambini. La sua prima destinazione è stata la Diocesi di Meru Gitoro e Egogi, con i non vedenti; poi Wamba, dove la temperatura non era mai meno di 35 gradi e la terra un deserto tra la popolazione nomade, al servizio dell’Ospedale, della Parrocchia e della scuola. In seguito Maralal, come formatrice delle giovani donne, una delle sfide più urgenti e più sentite in terra africana, dove convivono etnie diverse. Suor Valeria Pia, in silenzio, come fanno tanti missionari, continua a portare avanti quelle che erano le idee delle figure a cui è intitolato il premio, credendo che sono possibili percorsi di fratellanza e di pace. La situazione attuale del Kenya è davvero difficile, ma Suor Valeria Pia, nonostante la sua età non si arrende, non ha paura di mettere la sua vita a disposizione degli altri.
Motivazione della Giuria:
“sono stati premiati i due progetti di ragazze giovani, attualmente attive in loco, perché hanno scelto di dedicare la loro vita alle popolazioni bisognose ed il terzo progetto per la costanza della suora missionaria nel paese in cui ha sempre operato. I tre progetti sono stati scelti anche in base alle condizioni economiche dei paesi in cui operano e a cui verranno destinati i fondi”.
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