Lettera del Presidente uscente Marta Comi

 

Marta_Comi_fotoGent.mi Sindaci e delegati, Gent.me Associazioni,

l’assemblea del Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli nella seduta del 27 ottobre ha eletto all’unanimità come nuovo Presidente Maria Grazia Caglio, assessore del Comune di Osnago.

Desidero ringraziare l’assessore Caglio per la generosità dimostrata nell’accettare la candidatura e rivolgerle i miei auguri di buon lavoro. Sono certa che la nuova presidenza del Comitato potrà dare un positivo slancio e un rinnovato entusiasmo alle attività di cooperazione e di solidarietà che il nostro territorio porta avanti con impegno da molti anni.

A conclusione del mio mandato voglio porgere i miei ringraziamenti e saluti a tutti i componenti del Comitato, Comuni e Associazioni, con i quali ho avuto l’onore di lavorare negli anni della presidenza e negli anni precedenti, ai componenti dell’assemblea, all’ufficio di presidenza, alla commissione tecnica e rivolgere un particolare e riconoscente pensiero e all’impeccabile ufficio cooperazione del Comitato.

Ho “incontrato” il Comitato lecchese per la pace e la cooperazione tra i popoli nel 2004, come consigliere delegato dal mio Comune, e da allora ho seguito le attività in assemblea, poi in commissione tecnica e infine alla presidenza negli ultimi sei anni.

Questo lungo percorso mi ha permesso di conoscere in modo approfondito la realtà del Comitato e ho potuto contribuire alla sua rinascita nel 2010, quando, grazie alla grande sensibilità dimostrata dal nostro territorio, abbiamo dato una nuova vita a questo organismo scongiurandone la chiusura. Lo abbiamo rilanciato e ampliato fino a raggiungere adesioni da 25 Comuni e 23 Associazioni, il numero più alto della sua storia.

Sono orgogliosa del percorso fatto e di poter lasciare oggi un Comitato solido, ben strutturato, attivo e aperto ad innovarsi.

Il percorso di questi anni è stato intenso, molto concreto e misurabile: i tanti progetti di cooperazione finanziati, l’opera e le testimonianze dei volontari, le attività nelle scuole, la collaborazione con la Tavola della Pace, gli interventi di sensibilizzazione e comunicazione sul territorio sono dati e numeri che raccontano di questo incisivo cammino.

Credo però che l’importanza e la bellezza di questa esperienza non stia tanto nei numeri, quanto nella capacità di ognuno di noi di sentirsi parte di essa. Cooperazione significa “partecipazione con altri” ed essere in questa partecipazione con altri è avere coscienza che ognuno di noi è direttamente coinvolto in uno sviluppo che non è mai unilaterale.

Abbiamo sì qualcosa da dare, ma abbiamo sempre anche qualcosa da ricevere. Abbiamo qualcosa da “partecipare” in un sentimento di fratellanza, di condivisione di idee, esperienze, buone pratiche, soluzioni ai problemi, visioni del mondo.

Questo Comitato è nato in un territorio che è stato la sua ispirazione e il suo esempio, in un territorio che, con le storie di vita delle persone che lo abitano, racconta come si realizzano la solidarietà e la cooperazione allo sviluppo.

E’ grazie al Comitato se abbiamo scoperto che nella nostra provincia non c’è un comune che non abbia un’associazione, un gruppo o una scuola impegnati su progetti internazionali. Non c’è comune che non abbia tra i suoi cittadini un espatriato che lavora nella cooperazione, nel volontariato internazionale o nelle missioni.

La storia di questo territorio ci manda un messaggio chiaro: la nostra è una terra attenta alle necessità degli altri, è una terra che dona e che accoglie, è una terra che organizza la speranza.

C’è un pensiero di Sandro Pertini che traduce pienamente l’opera e gli obbiettivi del Comitato e che riporto in conclusione:

 “L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.” Sandro Pertini 1978

 

Un caro saluto e buon lavoro

La presidente uscente

Marta Comi

marta_comi

 



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